Da quando l’uomo è soggetto alle mode e perché si è arrivati alla nascita di questo circolo vizioso che ogni giorno ci accompagna in ogni scelta quotidiana?
La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, ciò che sta accadendo.
Coco Chanel
La nascita della moda: Cenni storici
La nascita della moda ha origini antiche e per poterne parlare davvero dobbiamo prendere in considerazione un periodo storico che sappia offrici un’ampia e variegata offerta di capi e accessori nuovi sempre disponibili. Nel XIII secolo quindi abbiamo la prima datazione della moda (seppur il termine non esistesse ancora) e ci troviamo in Italia nelle fiorenti città comunali. Il nostro paese è costellato da realtà comunali che hanno determinato importantissimi cambiamenti politici e sociali , con grosse ricadute anche in ambito della moda.
Distinzione abbigliamento uomo e donna e moda come status sociale
Prima del XIII secolo gli abiti maschili e femminili non erano differenziati ed è proprio intorno il 1200 che gli abiti iniziano ad essere notevolmente caratterizzati e diversificati : la moda ha dunque il compito di definire il confine di genere e sociale dell’individuo.
Nella nuova realtà comunale è dunque fondamentale riuscire a distinguere una persona al primo sguardo, ogni persona deve essere socialmente e politicamente riconoscibile da ciò che indossa.
Gli abiti maschili si accorciano e con la conseguente esibizione delle gambe si fa sempre più netta la distinzione con la foggia femminile, una tunica lunga dove non poteva trasparire nulla.
Parliamo dunque di una società della “Distinzione” ed era condivisa l’opinione che le differenze di compiti e responsabilità si dovessero rispecchiare in ogni capo d’abbigliamento indossato.
In città l’economia era fiorente, la partecipazione politica allargata ed era quindi importantissimo riuscire a distinguere ogni persona in base al suo ruolo nella società evitando spiacevoli disordini e/o malintesi. Nasce in questo modo un vero e proprio linguaggio dei vestiti, diverso in ogni città locale ma con elementi riconosciuti nella maggior parte delle città; ad esempio il colore rosso come colore da ricchi e da festa oppure strascichi importanti erano segnali di personaggi illustri ed economicamente abbietti