Maria Antonietta nel 1770 arrivò in Francia alla corte dei Borboni per sposare il delfino Louis Auguste, futuro re Luigi XVI. Senza amici, senza figli e guardata con sospetto da cortigiani ostili, individuò nell’abbigliamento una strategia di sopravvivenza e un modo per promuovere il proprio prestigio. Un aristocratico osservò con disapprovazione che la sovrana aveva messo in piedi << una vera e propria rivoluzione della moda>>
Maria Antonietta disattese le aspettative che si confacevano alla moglie di un re, destando scandalo con il suo rifiuto di portare il corsetto. Dopo aver imparato a cavalcare gettò alle ortiche le lunghe gonne svolazzanti da amazzone per adottare l’abbigliamento da cavaliere, costituito da ‘pantaloni e giacca maschili.
Quando il marito Luigi XVI fu incoronato re di Francia, tutti gli occhi erano puntati su Maria Antonietta e la sua nuova acconciatura a “Pouf”, con i capelli pesantemente incipriati, sollevati e completati da un pennacchio di piume di struzzo bianche: un look ben presto imitato dall’alta società francese.
Punti fondamentali introdotti da Maria Antonietta nella moda Francese
- Morbidezza dell’abito ed eliminazione dei Panier;
- Gli abiti tornavano ad avere un drappeggio sul dietro;
- Il seno veniva messo in risalto e la gonna scopriva le caviglie
- Le maniche erano sempre lunghe fino al gomito, ma aderenti e guarnite di gale.
Maria Antonietta esprimeva potere assoluto: indossava tutto ciò che desiderava, a prescindere dal costo e dalla moda. I suoi avversari criticavano la sua sfrenata prodigalità, e nella Francia rivoluzionaria il suo abbigliamento fu considerato un tradimento del popolo.
“Fino alla fine”
Nel 1793 Maria Antonietta si presentò sul patibolo con una camicia bianca che era riuscita a mettere da parte in gran segreto, confermandosi fino all’ultimo una vera e propria regina della moda, imitata da cortigiani e gente comune da pioniera dello stile quale era.