Il costume Clown, che in lingua italiana viene denominato pagliaccio, ha origini antichissime e misteriose.
I clown piacciono tanto ai bambini, le loro figure sgangherate, gli abiti stracciati, le facce sporche di colori. Si rotolano in terra, si divertono con secchiate d’acqua in faccia. E nessuno li rimprovera, anzi si applaude, con entusiasmo, fascinazione, paura, solidarietà totali.
– Federico Fellini –
Una delle ipotesi maggiormente accreditate sulle origini, lo fa risalire alle feste Dionisie, dedicate al Dio che i romani conoscevanocome Bacco.
I buffoni delle feste in onore di Dioniso sprizzavano voglia di felicità e di contentezza, che trasmettevano agli astanti in un delirio di gioia che soddisfaceva i più profondi bisogni dell’animo umano. Nasceva così una vera e propria arte.
I pagliacci godevano di una grande libertà di espressione perché, seppur con la loro enorme carica satirica, erano considerati innocui, anche quando rendevano burlescamente ridicoli i potenti di turno.
Nella Roma antica i pagliacci facevano parte di uno spettacolo comico, conosciuto come “fabula atellana”. Si trattava di una farsa messa in scena da maschere sempre invariate, caratterizzata da argomenti fissi e dal linguaggio oltremodo scurrile.
A partire dal settecento i generi teatrali, soprattutto in Francia, subirono molte restrizioni e regolamentatazioni.
Una parte del teatro si trasformò in una nuova forma di spettacolo, il circo, che dopo esser nato in Inghilterra ebbe grande successo. Il circo raccolse tutti quegli artisti, clown e giocolieri che avevano perso la loro importanza con la fine della Commedia dell’Arte.