Costumi da strega direttamente derivanti dalle immagini legate alle antiche credenze e ai culti pagani della fertilità e risalenti al mondo antico.
L’immagine della strega e del suo costume ricopre una realtà storica complessa, derivante dal mondo antico e preistorico.
La strega, nell’iconografia popolare ed artistica, è rappresentata a cavallo sul suo manico di scopa, abbigliata un abito lungo e nero con un cappello a punta. Spesso il volto è coperto da veli ed è ocenamente brutto e vecchio. Negli ultimi anni per Halloween sempre più donne scelgono costumi da strega per poter festeggiare degnamente la festa di Ognissanti.
La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io.
– Carl Jung –
In generale le streghe sono legate alla sopravvivenza di mentalità arcaica ed alla persistenza dei residui pagani a partire dall’alto medioevo: in entrambe i casi si tratta di fatti legati soprattutto al mondo della vita di campagna.
La figura della strega ha però radici che precedono il Cristianesimo ed è presente in quasi tutte le culture come figura a metà strada tra lo sciamano e chi, dotato di poteri magici, possa utilizzarli per nuocere alla comunità, soprattutto agricola.
Molto probabilmente, il cappello da strega è una creazione abbastanza moderna. Nelle xilografie medievali, le streghe sono mostrate mentre indossano vari costumi secondo le mode del tempo. Molte sono mostrate a capo scoperto, con le ciocche di capelli che volano nel vento.
E ‘possibile che il cappello della strega sia una esagerazione del conico “cappello da somaro”, popolare nelle corti reali del XV secolo.
Senza la tesa, i cappelli conici sono stati a lungo associati con stregoni maschi e maghi. Goya dipinse streghe con questi cappelli. E’ possibile che qualche artista abbia aggiunto una tesa a rendere i cappelli più appropriati alle donne. Una teoria sostiene che il cappello tipico della strega sia nato in epoca vittoriana o intorno al volgere del secolo, nelle illustrazioni di fiabe per bambini.