Pierrot è la maschera variante dello Zanni che insieme ad Arlecchino e Pulcinella ha acquistato maggiore notorietà internazionale.
Il personaggio nacque in Italia nel ‘500 nel ruolo del servo, ma subito si distinse per la sua natura onesta e remissiva.
Il signore ha l’aria trasognata, disse il portiere di notte.
– Non sono il tipo, disse Pierrot. Ma spesso mi capita di non pensare a niente.
– È già meglio che non pensare affatto, disse il portiere di notte.
– Raymond Queneau: Pierrot mon ami
Il suo nome originario era Pedrolino, servo pacato e marito devoto di Franceschina che ripagava la fedeltà del marito con ben altra moneta: ai tradimenti della moglie non reagiva affatto, andava piuttosto alla ricerca di torti personali che in qualche modo giustificassero il suo essere trattato come sciocco.
Pedrolino rappresentava la drammatizzazione scenica del senso di colpa che, coltivato ed esibito diviene un mezzo per far tornare tutto a posto, una paradossale manifestazione di sicurezza.
Il personaggio fu portato in Francia da un attore della Compagnia dei Gelosi Giovanni Pellesini e divenne Pierrot con un successo strepitoso; oltralpe però perse i suoi tratti originari,accentuò i difetti a svantaggio dei pregi, cosi l’ingenuità originaria si trasformò in vera e propria dabbenaggine e l’onestà , insita al punto di cacciarsi nei guai, divenne la nota dominante di Pierrot.
Di lui tutti si fidano, ma egli poco confida di se stesso, al punto da costringersi a giocare il ruolo dell’innamorato infelice che rimpiange una serenità che solo la menzogna detta a fin di bene riesce a salvarlo. Vestita come lo Zanni, con una giacca bianca indossata su ampi pantaloni grigi o bianchi, un cappello di feltro, questa maschera ebbe all’inizio il volto pesantemente infarinato, quasi a farne spiccare il pallore spettrale.
Pierrot diventò il simbolo dell’uomo universale languido o coraggioso,pigro o sfacciato, comunque sempre misterioso, mai prevedibile.
La sua incredibile arte mimica, il suo viso pallido rivissero nel personaggio cinematografico di Charlot che in sé riassume la tragedia del XX secolo:tra gli sconvolgimenti che lo circondano, l’uomo semplice tenta di sopravvivere, testimoniando in modi ingenui, ma decisi,un ideale forte di giustizia e libertà.