Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata, opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle tre opere buffe italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte.
Sposi, amici, al ballo, al gioco,
alle mine date foco!
Ed al suon di lieta marcia
corriam tutti a festeggiar!
Anche se le nozze di Figaro di Beaumarchais fu dapprima vietato a Vienna per il suo libertinaggio, librettista di Mozart riuscì a ottenere l’approvazione ufficiale per una versione operistica che alla fine ottenne un grande successo.
L’opera è stata la prima delle tre collaborazioni tra Mozart e Da Ponte; le loro collaborazioni successive furono Don Giovanni e Così fan tutte.
L’opera in quattro atti ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo “ius primae noctis”. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L’opera è per Mozart un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l’amore maturo.