Abiti dannunziani per il Festival d’Annunzio

con Nessun commento

Abiti dannunziani per il “Festival d’Annunzio – La musica e i musicisti del periodo dannunziano” organizzato dal Conservatorio di Musica “Luca Marenzio” di Brescia

Bisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte. Bisogna che la vita d’un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui.
– Gabriele D’Annunzio –

Il Festival ha messo in evidenza quanto di positivo e importante il Vate ha fatto per la musica e per i musicisti del periodo.

Il Conservatorio di Musica “Luca Marenzio” di Brescia, in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, ha programmato per il periodo 15-28 ottobre 2013 il “Festival d’Annunzio – La musica e i musicisti del periodo dannunziano” in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia.
Molti i riferimenti del vissuto musicale e degli abiti di Gabriele d’Annunzio, che hanno contribuito a ricreare l’atmosfera cara al Vate. Diversi i luoghi che hanno ospitato gli eventi programmati e che hanno visto il coinvolgimento sia di Brescia, ma anche del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera e di Darfo Boario Terme, dove ha sede la sezione staccata del Conservatorio bresciano.
Il Festival D’Annunzio “La musica e i musicisti del periodo dannunziano” è stato organizzato da un comitato artistico composto dal Direttore dell’istituto e docente di Pianoforte, M° Ruggero Ruocco, dal M° Giorgio Benati, docente di Organo e Composizione Organistica e dalla professoressa Fulvia Conter, docente di Storia della Musica.
Durante il galà è stata prevista l’esecuzione del Quintetto in Do maggiore di G. Martucci, uno dei brani che Gabriele d’Annunzio amava ascoltare ai concerti in Sala Dante a Roma nel periodo della sua giovinezza. A completare il programma alcune Romanze che Francesco Paolo Tosti compose su testo di Gabriele d’Annunzio. Abruzzesi entrambi, fra Tosti e d’Annunzio vi fu una lunga e amichevole frequentazione durata fino alla scomparsa prematura di Tosti avvenuta a Roma nel 1916. Le Romanze di Tosti-d’Annunzio, trovano in Renato Bruson uno dei massimi interpreti viventi. Precedentemente erano state frequentate anche da Enrico Caruso, Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano, Alfredo Kraus, Jussi Bjorling, Luciano Pavarotti, Mina e José Carreras.

wpChatIcon
WhatsApp chat